"Abbey Road" compie 40 anni.


"Abbey Road", l'ultimo album dei Beatles (in ordine di registrazione, anche se "Let it be" venne pubblicato in seguito) vanta anche una delle copertine più famose e polemiche della storia del gruppo: la foto che diede il via a una delle piè celebri teorie della cospirazione nella storia della musica compie domani quarant'anni. Come ricorda la Bbc, inizialmente il disco avrebbe dovuto chiamarsi "Everest", in omaggio alla marca di sigarette preferita dell'ingegnere del suono, Geoff Emerick, ma la prospettiva di dover creare una copertina himalayana convinse il gruppo a dedicare l'album agli studi di registrazione della Emi dove avevano lavorato per sette anni. La convenienza logistica era evidente: i Fab Four uscirono la mattina dell'8 agosto 1969 dagli studi, scesero le scalette dell'ingresso, e mentre un poliziotto fermava il traffico attraversarono il passaggio pedonale un paio di volte sotto il flash della macchina; Iain Macmillan fece otto scatti, tutto finito in meno di un quarto d'ora. La teoria del "Paul is dead" trasse però linfa vitale dal fatto che nella foto scelta per la copertina Paul McCartney è ritratto senza scarpe (ma in alcune delle altre le indossava), non cammina al passo con gli altri tre e il maggiolino parcheggiato dietro di lui ha targa 28 IF, ovvero "28 (anni) se...", se fosse ancora vivo e non fosse stato soppiantato da un sosia (che doveva essere bravissimo, va detto) due anni prima; a chi faceva notare che Paul aveva in effetti ancora 27 anni, veniva risposto che la tradizione indù contava gli anni dal momento del concepimento. Caratteristica meno nota della copertina è che non ha alcuna scritta: se la cover del White Album riportava almeno il nome del gruppo in rilievo, "Abbey Road" si limita a identificare gli autori della musica con la foto. Da allora il passaggio pedonale di Abbey Road è diventata una delle principali mete turistiche londinesi, visitato da migliaia di turisti che vi si fanno immortalare, mentre decine di altri gruppi hanno scelto di imitare la copertina: nel 1993 fu lo stesso McCartney a farvisi fotografare per un disco dal vivo intitolato appropriatamente "Paul is live".

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