16 gennaio 1980:l'arresto di Paul McCartney




Dopo numerosi rifiuti dalle autorità giapponesi, causa trascorsi con sostanze stupefacenti, Paul aveva finalmente ottenuto il nulla osta per un tour in Giappone. Programmate già sette date di cui quattro nel celebre Budokan di Tokio, dove tra l’altro Bob Dylan registrò un album dal vivo. In quattro ore dall’inizio della prevendita tutti i biglietti erano andati esauriti. Un record che non si era mai verificato nel paese del Sol Levante sebbene non nuovo a mega concerti di altri notissimi della musica pop e rock. Solo che, all’arrivo all’aereoporto di Tokio il 15 gennaio viene trovato in possesso di due etti di marijuana e naturalmente viene fermato. Il Giappone è tra i più severi nel settore della repressione alle droghe e il 16 gennaio l'artista viene arrestato. Egli dice di essere appena arrivato dall’America dove l’attitudine alla marijuana non è considerata così grave. Più in là confesserà la sua stupidità per aver portato la droga in Giappone ben conoscendo i problemi avuti per ottenere il visto, negatogli a lungo proprio per quegli stessi motivi.
Il giorno dopo subisce un interrogatorio al commissariato ed è condotto in carcere dove passa nove giorni, nutrito con pappine e semi di soia. Un regime dietetico restrittivo per chi la mattina è abituato ai cornflakes. In carcere passa il tempo canticchiando insieme alle guardie, le quali timidamente gli richiedono "Yesterday". Alle otto le luci si spengono e si deve dormire su un materasso troppo sottile mentre lui avrebbe preferito “un soffice letto”. Alle sei la sveglia. I suoi compagni di cella sono un assassino ed uno finito dentro per spaccio di droga. Ma sono entrambi gentilissimi. Beh, non capita tutti i giorni di scontare una pena nella stessa cella con uno dei Beatles!!! Il 25 gennaio Paul esce di galera perché le autorità giapponesi decidono che "era inconsapevole delle restrittive leggi in materia di droga". Cosa assolutamente non vera, ma quando ti chiami Paul Mc Cartney le cose possono prendere pieghe diverse.
Paul arrabbiatissimo dichiarerà di non voler mettere più piede in Giappone, ma poi vi si recherà in tour nel 1990 e nel 1993. Ma forse in quell'occasione, i più arrabbiati saranno stati i fans nipponici dato l’annullamento del tour, che costò al cantante i tre milioni di dollari del compenso, naturalmente non percepito, più duecento mila sterline di penale e dieci mila di spese per gli avvocati. Giappone, paese strano in cui non ci si può portare appresso neanche due panetti di fumo come bagaglio a mano! Incredibile!

Commenti

  1. se non altro la foto in cui viene scortato da agenti in borgese come fosse un mafioso di brooklin è molto Rock!

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