Strawberry Fields, forse all'asta storici cancelli istituto.

"Strawberry Fields" non è "forever", dopotutto: anche se l'orfanatrofio di Liverpool che ha ispirato il titolo di uno dei singoli più famosi dei Beatles non dovrebbe essere destinato a chiudere i battenti, i suddetti battenti - in ferro battuto e vecchi di un secolo - verranno sostituiti da delle copie.
Come hanno reso noto i responsabili dell'Esercito della Salvezza che gestiscono l'istituto, i cancelli verranno messi in magazzino per poi essere probabilmente venduti all'asta. Nel suo testamento John Lennon lasciò del denaro destinato all'istituto, e nel 1984 la vedova dell'ex Beatle, Yoko Ono, donò 50mila sterline per impedirne la chiusura minacciata di nuovo nel 2005.
"Strawberry Fields", uscito nel 1967 poco prima dell'Lp di "Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band", è il singolo 'liverpooliano' dei Beatles, un doppio Lato A insieme a "Penny Lane", scritta da Paul McCartney: considerato uno dei 45 giri più importanti della storia del rock, arrivò solo al numero 2 in Gran Bretagna per la presenza dell'hit "Release me" del crooner Engelbert Humperdinck.
La canzone è anche una di quelle che conterrebbe degli indizi sulla presunta morte di Paul McCartney (secondo la teoria, sostituito da un sosia nel 1967). Nella dissolvenza infatti John pronuncia una frase che suona come "I buried Paul" ("ho sepolto Paul") ma che in realtà è "Cranberry sauce", una marmellata: ovvero, come spiegò lo stesso McCartney, la fine perfetta di un "campo di fragole".


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