26 settembre 1969: esce "Abbey Road"...e nasce il mito..



Ancora una volta siamo qui a parlare di Abbey Road...l'ultimo famosissimo lavoro in studio dei Beatles ..secondo il mio modesto parere (e non sono la sola a pensarla così) uno dei loro migliori album, l'ultima loro grande opera degna solo della loro fama. Nonostante gli screzi, gli abbandoni e la situazione non idilliaca, nonostante tutto questo molto probabilmente Abbey Road è l'album più compatto ed uniforme che i Fab 4 abbiano mai fatto, il lavoro maggiormente "unitario" nella sua frammentarietà, altamente ricercato negli arrangiamenti sia strumentali che vocali.... una vera pietra miliare della storia del rock, un capolavoro fatto di canzoni bellissime..dei gioellini....la fine degli anni 60, la fine dei Beatles, il preludio di ciò che sarebbero stati gli anni 70 e ciò che sarebbero stati i Beatles, un intuito straordinario, frutto solo di un genio e di una magia musicale senza pari. E' un melange di Rock, di Pop, di blues... è puro Beatles...è tutto quello che ci si può aspettare da loro 4, ma anche no..è una sorpresa..

Il disco più unitario dicevo, anche se per la realizzazione dell’album i quattro si ritroveranno poche volte tutti insieme contemporaneamente in sala di registrazione- La maggior parte del lavoro di "Abbey Road" verrà compiuto infatti come solisti, sovraincidendo le singoli parti...riuscendo nonostante tutto a far nascere il più beatlesiano dei loro lavori..ancor più del "White Album". Una magia fatta da un Lennon nella sua nuova fase "blues", da un Harrison che inizia il suo "magic moment" musicale (le splendide "Something" e "Here Comes the Sun" portano la sua firma), da Ringo Starr sicuramente più attento nella ritmica e negli arrangiamenti (si produrrà nell’unico assolo di batteria della sua carriera). Ma "Abbey Road" è dominato dal particolare stato di grazia di McCartney , in primis, che si mette alla prova negli autentici pilastri del disco. In fondo "Abbey Road" lo si deve un poco a lui...era stato lui a convincere gli altri tre ad entrare in studio per registrare, "come ai vecchi tempi", quello che sarebbe stato il loro ultimo disco..e a lui dobbiamo anche l'idea del medley finale...una chicca.. quattro composizioni incomplete e diverse tra loro e quel genio di Macca fa nascere un melange unico, maestoso, dei brani tutti collegati uno all’altro come in un’unica traccia, quasi in maniera sinfonica... "You Never Give Me Your Money" è uno dei brani più geniali di McCartney, che con "Golden Slumbers" si concede il lusso di dare un’ennesima lezione di stile. Notevole anche la coppia "Mean Mr. Mustard"-"Polythene Pam", opera di John, che logicamente avrebbe dovuto avere in mezzo l'ironica "Her Majesty", che invece fu brutalmente asportata dalla sua posizione originale e inserita come vera e propria ghost track dopo l’ultima effettiva canzone: "The End", con tanto di assoli (uno per ogni membro del gruppo) ..il loro messaggio finale. E pensare che John fu l’unico a mostrare scetticismo rispetto all'idea del medley, ma fu in totale minoranza e quindi dovette cedere accettando di partecipare al progetto mantenendo comunque profonde riserve. Molto tempo dopo Lennon dichiarerà: «Mi piaceva la facciata A. Non mi è mai piaciuta quella specie di opera pop sull’altro lato, credo sia spazzatura.»
Ma non sono soltanto le canzoni racchiuse tra i solchi del disco che ne fanno una pietra miliare della musica pop..rock. Basta guardarlo da fuori per capire da subito che non è un disco qualunque. La foto in copertina è molto banale ma di grande impatto, senza parlare della "leggenda" di "Paul is dead" che ne nacque...
Molti artisti prenderanno spunto da Abbey Road...basterebbe dare un'occhiata, anzi "un'orecchiata" al mitico album "The wall" dei Pink Floyd, uscito dieci anni dopo, per trovarci un pizzico di "Come together" nella canzone di punta del'album "Another Brick in the Wall".. o il riff di chitarra che ricorda molto la coda di "I want you" nel brano "In the flesh"...
Questo fu l'input che diedero i Beatles con "Abbey Road", la loro eredità ..l'ultimo album, l'ultimo capolavoro, solo arte pura... dopo ...solo il mito.


01. Come Together
02. Something
03. Maxwell's Silver Hammer
04. Oh! Darling
05. Octopus's Garden
06. I Want You (She's So Heavy)
07. Here Comes The Sun
08. Because
09. You Never Give Me Your Money
10. Sun King
11. Mean Mr. Mustard
12. Polythene Pam
13. She Came in Through the Bathroom Window
14. Golden Slumbers
15. Carry That Weight
16. The End
17. Her Majesty


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