Album di Paul McCartney, parla Diana Krall


Diana Krall, come noto, ha collaborato gomito a gomito con Paul McCartney nella realizzazione di “Kisses on the bottom”, il nuovo album dell’ex Beatle. L’Express ha raggiunto telefonicamente la 47enne jazzista canadese per porle alcune domande. E, sebbene Diana “detesti parlare”, le sue risposte sono piuttosto articolate ed interessanti. Ecco un riassunto dell’intervista dell’Express.
-Come è saltata fuori l’idea di un incontro tra te, cantante jazz, e l’ex Beatle?
-Era da vent’anni che Paul sognava un album jazz. Abbiamo lo stesso produttore, Tommy LiPuma; è stato Tommy a darci l’opportunità di parlarci. Ci siamo visti e il progetto ha preso forma. L’idea era di lavorare con Eric Clapton, Stevie Wonder e dei musicisti jazz. Ma ognuno di noi avrebbe assunto un ruolo precedentemente mai svolto. Risultato: Paul canta jazz e non tocca neppure uno strumento, io e Stevie Wonder non cantiamo.

-Su ‘Kisses on the bottom’ tu suoni, hai fatto tutti gli arrangiamenti e la line-up è tutta di musicisti che ti accompagnano da una vita. Ma il boss chi è stato?
-Proprio nessuno. Ognuno ha portato il proprio background musicale. Ho voluto dei musicisti eclettici. E’ tutta gente che ha suonato con artisti differenti come Betty Carter, Erykah Badu, Joni Mitchell ed Herbie Hancock. Paul inoltre mi ha regalato l’opportunità di confrontarmi con un chitarrista straordinario, Eric Clapton. E’ un tipo che mi piace troppo. E’ perfino più autistico di me. Ci è venuto un linguaggio comune e gli arrangiamenti sono saltati fuori in maniera naturale. Li ho composti dal vivo; la maggior parte delle canzoni dell’album è stata registrata in uno o due take.

-Su quest’album la voce di Paul è quasi irriconoscibile.
-E’ diversa, è vero. Su questo disco ha qualcosa di vulnerabile, femmineo, fratturato. Sembra qualcosa che viene da un vinile post anni Quaranta. Paul che canta in un microfono usato da Nat King Cole. Mentre suonavo mi venivano i brividi ascoltando questa malinconia, questa fragilità.

Commenti

  1. Ragazzi io vado a Zurigo a vederlo dopo essere stato a Milano.. chi viene???
    Stefano

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