'Hai sentito che hanno ucciso uno dei Beatles!?'
Ero una ragazzina di 15 anni. Quando seppi che John era stato ucciso era il 9 dicembre quando arrivai a scuola la mattina. Mi venne incontro una mia compagna di scuola che pur sapendo la mia passione per i Beatles (non parlavo d'altro) con una sensibilità pari a sottozero mi disse a bruciapelo 'Hai sentito che hanno ucciso uno dei Beatles?'. Frastornata e incredula risposi di getto 'chi? Quale dei 4?' ...la sua risposta fu, 'non lo so'. A distanza di 37 anni ricordo ancora la mia ansia mista a dolore. Pochi minuti dopo arrivò un'altra mia compagna che mi disse 'hanno ucciso John Lennon'. Ma come? Proprio John? Lui che aveva cantato la pace e l'amore? Volevo tornare a casa e invece me ne dovetti stare sul banco come in trance le 5 ore successive. Piansi, piansi tanto. Come se fosse morto un mio caro amico. Era morto uno dei Beatles che per me allora erano tutto. Il mio mondo. Gli altri non capivano. Non c'era nessuno che comprendesse come si potesse piangere per un cantante mai visto prima. Poi si cresce, si diventa adulti, si fanno dei figli, ci sono gli impegni di lavoro, i problemi, ma quell'amore rimane, anzi, diventa ancora più grande. Se voglio stare bene è la loro musica che ascolto.
Grazie John.
Grazie John.
Ricordo quell'otto dicembre, quando, sentii alla radio, in casa, davanti ad un piatto di spaghetti al pomodoro, dell'assassinio di John Lennon e ricordo che le mie lacrime cascarono nel piatto, come condimento luttuoso. Anche quella volta, la mia vita cambiò. Massimo Palladino poeta veneziano
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