Paul McCartney e il diario rubato...

La data del 10 aprile è tristemente nota per la definitiva rottura dei fab 4, ma quest'evento è legato anche a un fatto curioso, accaduto anni dopo, ma che fece venire alla luce un diario..il diario di Paul.
Si perchè il 10 aprile 1970, Paul scrisse sul suo diario "Paul leaves the Beatles"..ma questo si sarebbe saputo solo trentatre anni dopo..
Due ragazze, romane, poco più che trentenni, hanno tenuto dagli anni 80, in un cassetto, il diario di casa McCartney, un'agenda piena di appunti e disegni, ma anche il diario della fine dei Beatles. Francesca e Bianka De Fazi hanno deciso di riconsegnarlo alla star dopo il grande concerto dei Fori Imperiali, il 13 maggio 2003, "Naughty girls, cattive ragazze", ha detto lui scherzando. In viaggio, rilesse l'agenda e arrivato a Londra confermò l'autenticità del diario.
Ecco cosa riportava "La Repubblica" in occasione dell'incontro tra l'ex beatle e le due ragazze:
"Per vent'anni nella casa di due ragazze romane, il diario di Paul McCartney nei giorni della rottura con i Beatles è stato riconsegnato al cantante ieri pomeriggio, il giorno dopo il concerto dei Fori imperiali. Fuori dall'albergo di Trinità de' Monti sono riuscite a convincere il più cattivo dei ragazzi della security: soltanto loro due di quella marea di fan, le uniche ammesse oltre la porta girevole dell'albergo a cinque stelle. Sono entrate nell'ascensore, sono state perquisite, interrogate e alla fine sir Paul gli è apparso di fronte: "Naughty girls, cattive ragazze...", ha detto andandogli incontro e prima di firmargli un autografo con dedica.

In viaggio verso Londra sir Paul ha avuto modo di rileggere quel preziosissimo diario stracolmo di ricordi, e ha confermato l'autenticità dell'agenda. "Forse è successo perché gli è veramente piaciuto il concerto di Roma", ha aggiunto scherzando pensando a questo singolare ravvedimento dopo tanti anni.

Un sogno diventato realtà perché quelle due ragazze, Francesca e Paola custodivano un segreto che gli ha spalancato la porta della suite imperiale, un lasciapassare conservato nella loro cameretta di sorelle in cima a una pila di libri, per venti lunghissimi anni. È il diario del 1970, l'agenda di casa McCartney, giorni di vita felice con Linda e i bambini nell'anno fatidico dello scioglimento dei Beatles.



Tante piccole pagine a righe bianche di un quaderno rosso, in cui le annotazioni degli incontri con la stampa si mescolano in un'allegra confusione con disegni di mano infantile, e dove i giorni scorrono, una pagina dopo l'altra, tra anniversari di matrimonio e compleanni, passeggiate sulle colline con gli amici e gite a cavallo, il calendario scolastico agli appuntamenti con i discografici.



Ma non solo. Alcune frasi portano il segno della storia: "Arriva John per discutere lo scioglimento della partnership". Giugno 1970, la fine dei Beatles. Francesca e Paola De Fazi, romane di Roma nord, figlie di un avvocato, una bionda l'altra bruna, entrambe sui 35, hanno vissuto ieri il loro giorno di vera gloria. Quando hanno saputo dell'arrivo di Paul hanno finalmente tirato giù quel diario dallo scaffale, soffiato via la polvere e deciso la sfida: consegnarlo nelle mani del loro idolo, di certo anche per scacciare via quella preoccupazione, l'aver portato via qualcosa dalla casa di una persona così famosa e così amata.

"Tutto è cominciato nella Pasqua del 1980. Papà ci aveva portato a Londra con i nostri fratelli per una vacanza di pochi giorni. Sono cose che ha sempre fatto da quando abbiamo perso la mamma. Eravamo due ragazzine e i Beatles per noi erano davvero un mito", raccontano con la voce ancora piena di emozione.

Quel giorno di ventitrè anni fa, le due sorelle De Fazi si avventurano per St. John Woods, trovano con l'aiuto di certe amiche più scaltre la casa di McCartney, scattano qualche foto ricordo davanti all'ingresso. "C'erano dei lavori di ristrutturazione in corso e il cancello era aperto. Abbiamo preso coraggio e siamo entrate", ricorda ancora Francesca, la più grande: lei è appassionata di musica, canta e suona la chitarra, ha inciso vari dischi e in un sito internet col suo nome (francescadefazi.com) c'è una galleria di foto, il racconto delle sue passioni musicali, le storie delle sue serate nei locali romani a ritmo di blues.

"Non avevamo paura no, non ci spaventava proprio niente", aggiunge Paola, la bruna, puntualizzando che il suo nome d'arte è Bianka, lo stesso pseudonimo con cui canta: "C'era di tutto, pizze cinematografiche, filmati. Noi abbiamo preso l'agenda, un paio di stivaletti, della carta da musica, e siamo corse via... Fuori le nostre cugine facevano da palo".

Nel corso degli anni le ragazze De Fazi tentano anche di "alzare" qualche soldo con il loro bottino: "Io ho provato a farmi stimare l'agenda. Abbiamo capito subito che era quella la cosa migliore. Ma senza un riconoscimento di autenticità da parte di Paul non c'era nulla da fare". Così il tempo è passato: l'agenda rosso fuoco con la scritta Langham diary lì in camera, loro a scommettere la vita e le passioni cantando in giro per locali.



Fino a tre giorni fa, il tentativo di fare il colpo grosso, incontrare un mito, restituirgli il quaderno, fargli un regalo. "A dire il vero, questa cosa non l'abbiamo organizzata. È successa. Abbiamo pensato che sarebbe stato bello fargli avere il suo diario. Tanto noi senza il suo riconoscimento potevamo farci poco. In cambio gli abbiamo lasciato i notri dischi. Chissà che i Beatles non ci portino fortuna".


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