EMI acquisita da Citigroup
La EMI è stata acquisita dal suo principale creditore, la banca americana Citigroup, sollevando dubbi sul futuro per una possibile svendita della casa discografica.
Nel 2006 il gruppo EMI (con dentro EMI Records e quindi Blue Note, Capital, Virgin, Mute, Parlophone, giusto per citare le cose più grosse) tentò di comprare Warner Music. Finì a carte quarantotto e anzi ci mancò poco che fosse Warner a papparsi EMI.
Nel 2007 allora, dopo cali di vendite spaventosi (-260 milioni di sterline nel biennio 06-07) il gruppo venne acquisito da Terra Firma, fondo inglese costola di Nomura, monstre multinazionale (tanto nel campo dell'industria che della finanza) tra i più grandi del Giappone. Consigliere per l'operazione e finanziatore dell'acquisto fu il colosso newyorkese Citigroup. E' stato allora che molti artisti hanno abbandonato la nave (Radiohead e Rolling Stones in testa).
Sotto la guida di Guy Hands di Terra Firma, EMI ha tentato di salvare il salvabile scegliendo la via della ristrutturazione pesante. Forse fin troppo: tagli sulle spese, licenziamenti, ribasso delle royalties degli artisti, abbandono di alcuni mercati considerati minori in estremo oriente e di alcune fette di mercato in occidente (i negozi non affiliati alle grandi catene).
Risultato? EMI ha veleggiato in questi anni verso un lento quanto inesorabile tracollo. E Firma ha fatto palate di debiti con l'advisor e supervisor Citigroup, tanto che Hands si è sentito fregato e ha accusato pubblicamente il proprio creditore di truffa: sarebbe stato mal consigliato e spinto a rialzare le offerte per l'acquisizione di EMI. I giudici però gli hanno dato torto. Risultato? Firma, e quindi EMI, è stata acquisita da Citigroup, riducendo sì di molto (del 65%) il proprio indebitamento ma ricevendo anche un danno di immagine (con tutto quello che questo comporta sul fronte azionisti) incalcolabile.
Citigroup comunque, secondo gli osservatori, non avrebbe un vero interesse per i prodotti musicali EMI e cederebbe volentieri la divisione discografica e le edizioni musicali (solo una parte del giro di affari EMI; c'è anche EMI Manufacturing, orientata soprattutto all'elettronica) a qualche altra major, come la Warner (la vendetta è un piatto che si gusta freddo) o la BMG, che hanno già mostrato particolare interesse per alcuniclassics come Beatles (da novembre, dopo lunga attesa, e inutilmente per quanto riguarda una possibile ripresa economica di EMI, finalmente su iTunes) e Pink Floyd o blockbusteroni contemporanei come Coldplay e Katy Perry.
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