Sigilli all'Acciaieria: salta per sempre il concerto di Paul McCartney a Napoli?
E se la musica dal vivo a Napoli fosse come la munnezza, ovvero non si sapesse proprio dove metterla? È il dubbio che trapela tra gli addetti ai lavori dopo il sequestro «per abusivismo» dell’Acciaieria Sonora. Oggi si attende la decisione del gip dopo i sigilli apposti venerdì sera, con il permesso per «motivi di pubblica sicurezza» a tenere comunque le ultime due repliche di «Notre Dame de Paris».
Di solito ci vorrebbero 48 ore per la conferma o la revoca dell’atto, ma dopo il fine settimana ci si è messo di mezzo anche un correttore automatico, che ha trasformato l’indirizzo dell’arena da via Coroglio in via Cordoglio. L’avvocato Raffaele Ottieri, che assiste il Wiki Group che gestisce la struttura, confida che il magistrato oggi possa ritenere l’atto illegittimo, limitando i danni, economici e morali, nonostante i probabili annullamenti del «Reggae zone festival» in programma il 23 e del concerto dei Modà previsto per il 27 (2.050 biglietti già venduti).
Dario Scalabrini, presidente del consorzio che «riunisce sei aziende di management e di allestimenti che operano nel settore da decenni, e non solo in Campania, si veda l’ultimo ”Campovolo” di Ligabue, o Mtv Europe», è polemico: «I vigili, non trovando altro motivo per chiuderci, hanno contestato la ”mobilità” delle nostre strutture e l’impatto ambientale. Forse volevano che mettessimo su ruote palco e gradinate? L’impatto ambientale? Abbiamo allestito 2.500 metri quadrati su un’area, concessaci da Bagnoli Futura, di 20.000 metri quadrati che fa parte di 2 milioni di metri quadrati. Senza togliere il panorama a nessuno, restando più bassi di ciminiere sopravvissute e di tutte le altre strutture della zona. Proprio per prevenire il problema ambientale», continua Scalabrini, «avevamo contattato la Soprintendenza, ma l’architetto Ricciardelli ci ha spiegato che loro possono occuparsi di simili pratiche solo se coinvolti dal Comune.
E il Comune ci ha concesso ogni licenza perché eravamo in regola, nel nome di una legge che prevede che strutture mobili, e che non restino montate più di 120 giorni, non possano creare nessun danno ambientale». È proprio contestando quelle norme, e la decisione del Comune di non coinvolgere la Soprintendenza, che i vigili hanno sequestrato l’Acciaieria.
«Ci hanno chiesto ogni certificato possibile, dall’indagine geologica del suolo al rischio fulmini. Avevamo tutto a posto. Io non voglio entrare nella questione giuridica della legittimità a meno dell’intervento dei vigili, questa è una faccenda da avvocati. Da operatore del settore, da napoletano, non posso non esprimere alcune forti perplessità». Perplessità (e critiche anche dure) che rimbalzano attraverso Internet, sui social forum, e coinvolgono anche David Zard, storico impresario di «Notre Dame de Paris».
Intanto, Napoli resta senza musica: McCartney non suonerà a piazza del Plebiscito (dopo il no della Iervolino per piazza del Plebiscito le trattative con la nuova giunta non hanno sbloccato la situazione), e potrebbe perdere anche George Michael (previsto l’11 settembre all’Acciaieria Sonora, 4.000 ticket già venduti). Daniele e Clapton, come Jovanotti, se ne sono andati a Cava de’ Tirreni, Vasco l’11 settembre suonerà allo stadio di Avellino, d’inverno torneremo nel Palamaggiò di Castelmorrone. Ma a Napoli proprio no? Milano concede San Siro con parsimonia, e ottimi introiti. Il San Paolo, invece, è inagibile solo per la musica. Che, come la munnezza, non trova casa, nemmeno una discarica. Ma non era l’oro di Napoli?
Da www.ilmattino.it/articolo.php?id=156728
Di solito ci vorrebbero 48 ore per la conferma o la revoca dell’atto, ma dopo il fine settimana ci si è messo di mezzo anche un correttore automatico, che ha trasformato l’indirizzo dell’arena da via Coroglio in via Cordoglio. L’avvocato Raffaele Ottieri, che assiste il Wiki Group che gestisce la struttura, confida che il magistrato oggi possa ritenere l’atto illegittimo, limitando i danni, economici e morali, nonostante i probabili annullamenti del «Reggae zone festival» in programma il 23 e del concerto dei Modà previsto per il 27 (2.050 biglietti già venduti).
Dario Scalabrini, presidente del consorzio che «riunisce sei aziende di management e di allestimenti che operano nel settore da decenni, e non solo in Campania, si veda l’ultimo ”Campovolo” di Ligabue, o Mtv Europe», è polemico: «I vigili, non trovando altro motivo per chiuderci, hanno contestato la ”mobilità” delle nostre strutture e l’impatto ambientale. Forse volevano che mettessimo su ruote palco e gradinate? L’impatto ambientale? Abbiamo allestito 2.500 metri quadrati su un’area, concessaci da Bagnoli Futura, di 20.000 metri quadrati che fa parte di 2 milioni di metri quadrati. Senza togliere il panorama a nessuno, restando più bassi di ciminiere sopravvissute e di tutte le altre strutture della zona. Proprio per prevenire il problema ambientale», continua Scalabrini, «avevamo contattato la Soprintendenza, ma l’architetto Ricciardelli ci ha spiegato che loro possono occuparsi di simili pratiche solo se coinvolti dal Comune.
E il Comune ci ha concesso ogni licenza perché eravamo in regola, nel nome di una legge che prevede che strutture mobili, e che non restino montate più di 120 giorni, non possano creare nessun danno ambientale». È proprio contestando quelle norme, e la decisione del Comune di non coinvolgere la Soprintendenza, che i vigili hanno sequestrato l’Acciaieria.
«Ci hanno chiesto ogni certificato possibile, dall’indagine geologica del suolo al rischio fulmini. Avevamo tutto a posto. Io non voglio entrare nella questione giuridica della legittimità a meno dell’intervento dei vigili, questa è una faccenda da avvocati. Da operatore del settore, da napoletano, non posso non esprimere alcune forti perplessità». Perplessità (e critiche anche dure) che rimbalzano attraverso Internet, sui social forum, e coinvolgono anche David Zard, storico impresario di «Notre Dame de Paris».
Intanto, Napoli resta senza musica: McCartney non suonerà a piazza del Plebiscito (dopo il no della Iervolino per piazza del Plebiscito le trattative con la nuova giunta non hanno sbloccato la situazione), e potrebbe perdere anche George Michael (previsto l’11 settembre all’Acciaieria Sonora, 4.000 ticket già venduti). Daniele e Clapton, come Jovanotti, se ne sono andati a Cava de’ Tirreni, Vasco l’11 settembre suonerà allo stadio di Avellino, d’inverno torneremo nel Palamaggiò di Castelmorrone. Ma a Napoli proprio no? Milano concede San Siro con parsimonia, e ottimi introiti. Il San Paolo, invece, è inagibile solo per la musica. Che, come la munnezza, non trova casa, nemmeno una discarica. Ma non era l’oro di Napoli?
Da www.ilmattino.it/articolo.php?id=156728
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