"John Lennon: the Man, the Myth, the Music. The Definitive Life"
Su John Lennon si è detto tanto...troppo...e si continua ancora. Lo storico e critico Tim Riley è l'ultimo di una lunga serie di biografi che hanno cercato di scavare nella vita del Beatle scomparso e l'ha fatto attraverso il suo libro "John Lennon: the Man, the Myth, the Music. The Definitive Life". Riley è stato per quasi trent'anni un critico musicale e il suo primo libro "Tell me why" esaminava la musica dei Beatles, canzone per canzone.
Il suo nuovo lavoro, di ben 700 pagine, arriva proprio in coincidenza del quarantesimo anniversario dall'uscita del secondo album solista dell'artista, "Imagine", e di quello che sarebbe stato il suo 71esimo compleanno il 9 ottobre e offre un lavoro quasi scientifico, pieno di dettagli musicali e di nuove notizie, cercando di separare l'uomo dal mito.
A differenza del Lennon carismatico, ma egocentrico ed esibizionista di Philip Norman in "John Lennon The Life", pubblicato nel 2008, il Lennon di Riley cerca la risonanza attraverso un'analisi sistematica di canti e versi. "Strawberry Field Forever mette a nudo la solitudine dell'uomo più famoso del mondo", scrive Riley.
La biografia è ordinatamente e logicamente divisa in tre distinti periodi: Pre- Beatles 1940-1959, Beatlehood 1960- 1969, e Beatles Beyond 1970-1980.
Riley parla di Lennon, citando fatti che tutti conosciamo bene, già raccontati da altri biografi, come l'abbandono da bambino, la sua lotta per la pace e quella contro droghe e alcool, ma anche descrivendo più profondamente il l'amicizia musicale e non con il suo patner Paul McCartney.
Nel complesso questo Lennon assomiglia molto a quello della "Beatles Anthology", la massiccia raccolta audio e video del 1995.
Commenti
Posta un commento