Concerto di Bologna: Per Paul McCartney 25 tir e fuochi d’artificio
«Credo che BolognaFiere non abbia mai ospitato una conferenza stampa così frequentata». Esordisce così Duccio Campagnoli, presidente dell'expo di Bologna, aprendo l'incontro con i cronisti dedicato al concerto bolognese di Paul McCartney, prima tappa europea del tour. Un «evento straordinario» che il 26 novembre si terrà all'UnipolArena di Casalecchio grazie ad un accordo «chiuso in poche ore» con gli organizzatori, sottolinea Campagnoli, confermando così l'importanza della collaborazione tra BolognaFiere e le istituzioni, a partire dal Comune. Bologna «è un crocevia di relazioni con il mondo», sottolinea il sindaco Virginio Merola, dunque «siamo determinati a cogliere tutte le opportunità e riposizionare la città nel rango che merita in Europa». L'amministrazione è al lavoro «per far tornare Bologna una delle capitali della musica rock di questo Paese», ribadisce l'assessore comunale alla Cultura, Alberto Ronchi, che coglie l'occasione per annunciare alcune «piccole iniziative collaterali» pensate per accompagnare il concerto di McCartney. Il 29 novembre, alla libreria Coop Ambasciatori, verrá presentato in anteprima il volume «Electrical banana», dell'editore bolognese Damiani, dedicato all'illustrazione psichedelica e quindi anche ad Heinz Edelmann, autore dei disegni di «Yellow submarine». Inoltre, aggiunge Ronchi, «siamo a buon punto» ed «in contatto con Martin Scorsese, che ha un rapporto molto stretto con la nostra Cineteca», per la presentazione in anteprima del documentario «Living in the material world», dedicato a George Harrison, «che ha già riscosso un successo enorme- pregusta l'assessore- a Londra e Los Angeles». La data ipotizzata, anticipa Ronchi, è il 25 novembre.
«Ma come mai Bologna è fuori dai circuiti internazionali della musica con un assessore così preparato?», è il complimento di uno dei produttori del concerto di McCartney, Mimmo D'Alessandro. «Perché sono appena arrivato», la risposta pronta di Ronchi. Di certo «quando abbiamo proposto il concerto a Bologna abbiamo subito trovato terreno fertile», afferma l'altro produttore, Adolfo Galli. C'ha messo del suo anche Claudio Sabatini con la sua Unipol Arena, concessa con uno sconto per l'evento di novembre: «Ma volevamo la prima tappa», la condizione posta dal patron della Virtus. Che rilancia e punta a replicare il format: «Chi vuole cominciare qualsiasi tour europeo da Bologna telefoni perchè siamo interessati, vogliamo essere i primi». Intanto, con McCartney, «finalmente si fa un gioco di squadra» e «con tre telefonate abbiamo chiuso un evento mondiale». Sui costi della serata gli organizzatori mantengono il riserbo, limitandosi a dire che l'evento è «interamente prodotto» dalla società D'Alessandro e Galli. Da parte di BolognaFiere solo un «piccolo contributo», spiega Campagnoli, per la promozione in città e l'ospitalitá da offrire alla stampa straniera. «Stiamo parlando di 20.000 o 30.000 euro», taglia corto Galli.
Un concerto come quello di McCartney, intanto, obbliga ad affrontare le difficoltà più disparate. Ad esempio la dieta «molto» biologica seguita dall'artista inglese: «Problema risolto dal fatto che BolognaFiere organizza il Sana», scherza Campagnoli. Poi ci sono i fuochi pirotecnici richiesti dall'esecuzione di «Live and let die», che in questo caso andrebbero utilizzati al chiuso. «Un problema vero e serio», spiega Diego Bertuzzi, responsabile dell'organizzazione: servono «soluzioni alternative alle fiamme sprigionate da gas», sulla questione è già al lavoro una ditta specializzata «ma l'ultima parola spetta ai Vigili del fuoco», che devono dare l'autorizzazione. Ultima annotazione sull'impatto dell'evento: per allestire il tutto arriveranno a Bologna ben 25 tir e dieci autobus. Restando in tema di grandi appuntamenti musicali, Ronchi torna sull'idea di un grande concerto rock in piazza Maggiore. Si è parlato di giugno ma l'assessore pensa ad artisti con i quali «non si scelgono le date, bisogna essere molto disponibili». Oggi, intanto, il sindaco ha riparlato delle potenzialità del Parco nord. Il «concertone» potrebbe svolgersi lì? «Non si può dire a certi artisti 'vai in quel posto o in quell'altro- afferma Ronchi- se parliamo di piazza Maggiore, ci vuole qualcuno che voglia andare in piazza Maggiore». Ma in quel caso «o riusciamo a garantire il cinema in piazza o il concerto non lo facciamo- ribadisce l'assessore- è l'iniziativa più prestigiosa a livello mondiale che fa Bologna e la difenderò con le unghie e con i denti». Un evento «unico al mondo», chiude Ronchi, tanto che ci sono multinazionali «che chiedono di venire a proiettare in piazza Maggiore».
Da corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/spettacoli/2011/11-ottobre-2011/dopo-mccartney-tocca-scorsese-1901787345595.shtml
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