8 agosto 1969 - 8 agosto 2010: auguri alla cover più famosa del mondo.....
Abbey Road..e viene in mente subito una cosa sola: il famosissimo ultimo lavoro in studio dei Beatles ..secondo me, uno dei loro migliori album. Una pietra miliare della storia del rock, un capolavoro fatto di canzoni bellissime..dei gioellini.
Per la realizzazione dell’album i quattro si ritroveranno poche volte tutti insieme contemporaneamente in sala di registrazione- La maggior parte del lavoro di “Abbey Road” verrà compiuto infatti come solisti, sovraincidendo le singoli parti. Ciononostante risulterà essere l’album più “di gruppo”, il più beatlesiano mai inciso dai Beatles, ancor più del “White Album”. Una magia fatta da un Lennon nella sua nuova fase “blues”, da un Harrison che inizia il suo “magic moment” musicale (le splendide “Something” e “Here Comes the Sun” portano la sua firma), da Ringo Starr sicuramente più attento nella ritmica e negli arrangiamenti (si produrrà nell’unico assolo di batteria della sua carriera) e da McCartney che impone, genialmente, nel lato B il medley, ossia una serie di canzoni tutte collegate una all’altra come in un’unica traccia, quasi in maniera sinfonica... “Golden Slumbers”,“Carry That Weight”,“You Never Give Me Your Money” ..“The End”, di fatto l’ultimo pezzo del disco,
Ma non sono soltanto le canzoni racchiuse tra i solchi del disco che ne fanno una pietra miliare della musica pop..rock. Basta guardarlo da fuori per capire da subito che non è un disco qualunque. La foto in copertina è molto banale ma di grande impatto.
Venne scattata 41 anni fa, dal fotografo Iain Macmillan alle 10,30 del mattino dell'8 Agosto 1969, sul passaggio pedonale di fronte agli Abbey Studios e passerà alla storia, come tante altre icone beatlesiane, al punto che il Maggiolino parcheggiato sul marciapiede verrà venduto all'asta da Sotheby's nel 1986.
Senza contare le voci sulla morte di Paul McCartney dovute anche ad alcuni particolari della copertina: Paul è l’ultimo della fila e cammina a piedi nudi, reggendo una sigaretta con la destra anche se è mancino...e sulla targa di quel maggiolino bianco si legge "28IF" ("28 SE", interpretato come "28 anni SE fosse ancora vivo")
Lo stesso Paul ha detto recentemente scherzandoci sopra: "Si disse che siccome io ero scalzo ero morto ...non vedo un nesso tra le due cose"
Chi di voi, essendo un grande fan dei Beatles, non ha mai sognato di andare almeno una volta nella vita ad Abbey Road..o di farsi fotografare mentre attraversa quelle strisce pedonali? Io per non smentire la mia fama di beatlesiana doc l'ho fatto...anche se non scalza.
Un titolo semplice ...e pensare che si doveva chiamare Everest, ma non avendo il tempo di andare sull'Himalaya a fare le foto per la cover si decise di omaggiare la strada davanti agli studi delle EMI, scegliendo quel nome che per tutti i fan ..ma non solo....è un culto...Abbey Road.
Il 26 settembre 1969 l'album uscì nei negozi, creando una magia che dura da quaranta anni...ma di questo parleremo tra un pò..
“and in the end the love you take is equal to the love you make”
Per la realizzazione dell’album i quattro si ritroveranno poche volte tutti insieme contemporaneamente in sala di registrazione- La maggior parte del lavoro di “Abbey Road” verrà compiuto infatti come solisti, sovraincidendo le singoli parti. Ciononostante risulterà essere l’album più “di gruppo”, il più beatlesiano mai inciso dai Beatles, ancor più del “White Album”. Una magia fatta da un Lennon nella sua nuova fase “blues”, da un Harrison che inizia il suo “magic moment” musicale (le splendide “Something” e “Here Comes the Sun” portano la sua firma), da Ringo Starr sicuramente più attento nella ritmica e negli arrangiamenti (si produrrà nell’unico assolo di batteria della sua carriera) e da McCartney che impone, genialmente, nel lato B il medley, ossia una serie di canzoni tutte collegate una all’altra come in un’unica traccia, quasi in maniera sinfonica... “Golden Slumbers”,“Carry That Weight”,“You Never Give Me Your Money” ..“The End”, di fatto l’ultimo pezzo del disco,
Ma non sono soltanto le canzoni racchiuse tra i solchi del disco che ne fanno una pietra miliare della musica pop..rock. Basta guardarlo da fuori per capire da subito che non è un disco qualunque. La foto in copertina è molto banale ma di grande impatto.
Venne scattata 41 anni fa, dal fotografo Iain Macmillan alle 10,30 del mattino dell'8 Agosto 1969, sul passaggio pedonale di fronte agli Abbey Studios e passerà alla storia, come tante altre icone beatlesiane, al punto che il Maggiolino parcheggiato sul marciapiede verrà venduto all'asta da Sotheby's nel 1986.
Senza contare le voci sulla morte di Paul McCartney dovute anche ad alcuni particolari della copertina: Paul è l’ultimo della fila e cammina a piedi nudi, reggendo una sigaretta con la destra anche se è mancino...e sulla targa di quel maggiolino bianco si legge "28IF" ("28 SE", interpretato come "28 anni SE fosse ancora vivo")
Lo stesso Paul ha detto recentemente scherzandoci sopra: "Si disse che siccome io ero scalzo ero morto ...non vedo un nesso tra le due cose"
Chi di voi, essendo un grande fan dei Beatles, non ha mai sognato di andare almeno una volta nella vita ad Abbey Road..o di farsi fotografare mentre attraversa quelle strisce pedonali? Io per non smentire la mia fama di beatlesiana doc l'ho fatto...anche se non scalza.
Un titolo semplice ...e pensare che si doveva chiamare Everest, ma non avendo il tempo di andare sull'Himalaya a fare le foto per la cover si decise di omaggiare la strada davanti agli studi delle EMI, scegliendo quel nome che per tutti i fan ..ma non solo....è un culto...Abbey Road.
Il 26 settembre 1969 l'album uscì nei negozi, creando una magia che dura da quaranta anni...ma di questo parleremo tra un pò..
“and in the end the love you take is equal to the love you make”
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