...It was forty four years ago today... Happy birthday "Sgt. Pepper's"!!
"Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band" esce giovedì 1 giugno 1967 ed è l'ottavo album della discografia ufficiale dei Beatles.
L'album rimane fra i più famosi della storia del rock e uno dei primi concept album della musica pop. Sgt. Pepper occupa la prima posizione nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi pubblicata dalla rivista Rolling Stone. L'album vinse un Grammy Award nel 1968 come miglior album dell'anno.
L’idea di creare un concept album di ricordi adolescenziali dei Beatles nella nativa Liverpool risale alla fine del 1966, quando l’unitarietà prevista era confermata dal fatto che i primi tre motivi incisi dal gruppo per il nuovo 33 giri erano When I’m Sixty-four e le evocative Strawberry Fields Forever e Penny Lane, «una piccola serie di gioielli» come le aveva definite il produttore George Martin. Ma la EMI aveva bisogno di un 45 giri e così le ultime due composizioni vennero sacrificate per un singolo di altissimo livello che tuttavia compromise l’idea originaria.
Nella primavera dell’anno seguente, accantonato l’LP della memoria, i Beatles non vollero rinunciare al progetto di un album unitario e cercarono altre strade. Dopo una vacanza nella West Coast statunitense assieme a Neil Aspinall (futuro amministratore della Apple), Paul McCartney, ispirandosi ai nomi delle rock band di Los Angeles, piuttosto articolati e di contenuto assolutamente fantasioso, decise di scrivere una canzone su un immaginario gruppo di musicisti, una banda di ottoni d’epoca vittoriana chiamata appunto “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, ovvero “la Banda del Club dei Cuori Solitari del Sergente Pepper”. Al termine della composizione, Paul sottopose agli altri Beatles e a Martin la proposta di scrivere e interpretare dei brani musicali come se fossero eseguiti dall’orchestrina del Sergente Pepper, seguendo la nuova moda del concept album resa famosa oltreoceano da Pet Sounds dei Beach Boys e da Freak Out! di Frank Zappa. John Lennon e George Harrison inizialmente non accolsero favorevolmente l’idea; ma opposta fu invece la reazione di Ringo Starr che si offrì di cantare una canzone scritta da McCartney e Lennon, With a Little Help from My Friends, unico suo contributo come voce solista all’album. Lennon insistette affinché tutte le sue canzoni già scritte facessero parte lo stesso dell’LP, e di fronte a una simile resistenza si giunse a un compromesso: la sostanza dell’album sarebbe stata semplicemente la raccolta di canzoni complete fino a quel momento, ma la copertina avrebbe dovuto indicare un’opera unica, una costruzione omogenea. Per questo motivo George Martin si trovò costretto a inventare innovative soluzioni tecniche pur di dare il segno di organicità tematica. Una di queste fu l'espediente di montare i brani senza soluzione di continuità, scelta che John condivise – al contrario di Brian Epstein – motivandola con la esigenza di fornire «uno spettacolo continuo tutto in un’unica sequenza, che è equilibrata come il programma di un concerto».
I brani contenuti hanno comportato 129 giorni e quasi 700 ore di registrazione, effettuata quasi interamente nello studio 2 della Emi, per una spesa di circa 25.000 sterline. Ingegnere del suono, Geoff Emerick assistito da Richard Lush, le macchine di registrazione, una coppia di Studer a 4 tracce J39, primi registratori multitraccia con nastro da 1 pollice, uno dei quali è conservato come pezzo storico nel museo Studer; i microfoni erano Neumann a valvole. Per la prima volta si associa il termine "album" ad un disco in vinile, la doppia copertina faceva in modo che si aprisse come un libro e raffigurava una foto dei quattro musicisti in primo piano.
La copertina di Sgt. Pepper's, realizzata da Jann Haworth e da Peter Blake e vincitrice del premio Grammy per la miglior copertina da album nel 1968, svolge un ruolo centrale nella nuova "prospettiva del mondo" proposta dai Beatles. I quattro artisti mettono insieme i loro personaggi simbolo, fra cui Albert Einstein, Marlon Brando, Karl Marx, Edgar Allan Poe, Sonny Liston, Lenny Bruce e Aleister Crowley. Questa celebre copertina fu in seguito parodiata da altri artisti tra i quali Frank Zappa nel suo We're Only in It for the Money, nonché da società operanti nel settore dell'intrattenimento audiovisivo, quali Warner Bros e Geffen Records. Tra i personaggi messi in lista da Lennon, poi scartati, anche Gesù, Adolf Hitler e Gandhi.
Ovviamente si presentò il problema del copyright. Per questa ragione i capi della EMI – Sir Joseph Lockwood in testa – bocciarono il progetto senz’appello. Ma viste le insistenze dei quattro Beatles, la EMI decise di non ostacolare l’idea, declinando allo stesso tempo qualsiasi responsabilità giudiziaria o finanziaria e comunque ponendo il veto assoluto su Gandhi e Hitler. Tutti i personaggi furono contattati e, nonostante i timori, gli interpellati rilasciarono il loro consenso, dichiarando di essere ben contenti di apparire e di non voler alcun compenso economico. Il solo Leo Gorcey richiese 500 dollari in cambio, e perciò fu estromesso dalla lista. Altra questione si pose per Mae West, che in prima battuta negò l'autorizzazione rifiutandosi di stare in un “Club per cuori solitari”. I Beatles le scrissero personalmente dichiarandosi grandi ammiratori della star americana, e la West si convinse ad accettare.
Anche il retro della copertina ha un suo significato. Per la prima volta un gruppo inseriva infatti nella copertina i testi delle sue canzoni. Inoltre il fatto che dei quattro solo Paul fosse fotografato di spalle fu una delle fantomatiche "prove" della teoria Paul is dead (che Paul fosse cioè morto durante le registrazioni dell'album). Secondo alcuni fan, la persona ripresa di spalle non sarebbe stato Paul ma un sostituto – c’è chi ipotizza che potesse trattarsi di un amico e collaboratore dei Beatles, Mal Evans. Questa teoria viene però contestata, fra gli altri, da Bill Harry, che smentisce senza esitazione affermando che tutte le altre immagini scattate durante lo stesso servizio fotografico dimostrano inequivocabilmente la presenza di Paul McCartney al provino.
L'idea iniziale, inoltre, era quella di includere vari gadget insieme con l'album. Baffi finti, toppe di stoffa come quelle presenti sugli abiti dei Beatles in copertina. Ma i costi previsti per un'iniziativa del genere erano troppo alti, così si decise semplicemente di stampare gli oggetti che si volevano includere (baffi, gradi da sergente, il logo del Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band) su una pagina della copertina, che i fan avrebbero potuto in seguito ritagliare.
Personaggi e oggetti in copertina.
Partendo dalla fila più alta, da destra, sono presenti: Sri Yukteswar (guru), Aleister Crowley (occultista), Mae West (attrice), Lenny Bruce (comico), Karlheinz Stockhausen (compositore d'avanguardia), W.C. Fields (comico), Carl Gustav Jung (psichiatra), Edgar Allan Poe (scrittore), Fred Astaire (ballerino e attore), Richard Merkin (pittore contemporaneo americano), una "Varga Girl" (illustrazione di Alberto Vargas), Huntz Hall (attore), Simon Rodia (creatore delle Watts Towers) e Bob Dylan (musicista). Lo spazio vuoto fra la "Varga Girl" e Hall era originariamente occupato da Leo Gorcey, successivamente eliminato per aver chiesto un compenso in danaro.
In terza fila troviamo: Aubrey Beardsley (illustratore e dandy del XIX secolo), Sir Robert Peel (politico), Aldous Huxley (scrittore), Dylan Thomas (poeta), Terry Southern (scrittore), Dion Di Mucci (cantante), Tony Curtis (attore), Wallace Berman (artista), Tommy Handley (comico), Marilyn Monroe (attrice), William Burroughs (scrittore), Sri Mahavatar Babaji (guru), Stan Laurel (Stanlio) (comico), Richard Lindner (artista), Oliver Hardy (Ollio) (comico), Karl Marx (filosofo politico), Herbert George Wells (scrittore), Sri Paramahansa Yogananda (guru), Sigmund Freud (psicanalista) e il profilo di una persona anonima.
Nella seconda fila: l'ex-Beatle Stuart Sutcliffe, un'altra persona anonima, Max Miller (comico), la Petty Girl (dell’artista George Petty), Marlon Brando (attore), Tom Mix (attore), Oscar Wilde (scrittore), Tyrone Power (attore), Larry Bell (artista), David Livingstone (esploratore), Johnny Weissmuller (attore), Stephen Crane (scrittore), James Dean (attore), Issy Bonn (comico), George Bernard Shaw (scrittore), Horace Clifford Westermann (scultore), Albert Stubbins (calciatore del Liverpool), Sri Lahiri Mahasaya (guru), Lewis Carroll (scrittore), Lawrence d'Arabia.
Infine, in prima fila: la statua di cera di Sonny Liston (pugile), un'altra Petty Girl, le statue di cera di George Harrison e John Lennon, Shirley Temple (attrice), le statue di cera di Ringo Starr e Paul McCartney, Albert Einstein (scienziato), i quattro Beatles, Bobby Breen (cantante), Marlene Dietrich (attrice), un soldato americano, Diana Dors (attrice), Shirley Temple (per la seconda volta). Sopra la testa della Dors in origine si trovava il viso di Gandhi, escluso per volere di Sir Joseph Lockwood, dirigente EMI, preoccupato delle possibili ripercussioni negative sul mercato indiano.
Diversi personaggi che erano stati scelti all’inizio non apparvero nel collage finale. Fra essi, Brigitte Bardot, René Magritte, Alfred Jarry, Friedrich Nietzsche, Gesù Cristo e Adolf Hitler, gli ultimi due depennati per paura di provocare controversie.
Altri oggetti rappresentati sono poi: una bambola di pezza (opera di Jann Haworth), un’altra bambola di pezza (appartenente ad Adam Cooper, figlio del fotografo Michael Cooper) raffigurante Shirley Temple che indossa una maglietta con la scritta "Welcome The Rolling Stones", un candeliere messicano di ceramica noto come Albero della Vita di Metepec, una televisione, due figure in pietra, una statua proveniente dalla casa di John Lennon, un trofeo, una bambola indiana raffigurante la divinità Lakshmi, la pelle di tamburo disegnata da Joe Ephgrave, un hookah (pipa ad acqua), un serpente di velluto, una figura in pietra giapponese, una statuetta di Biancaneve, un apparecchio televisivo portatile, un nano da giardino, un flicorno. Sfuggite al controllo dei dirigenti della EMI, nel clima culturale dell’epoca le frasche alla base del tamburo furono identificate dai fan come piantine di marijuana. Si trattava invece di piante di peperoncino.
I brani:
L'album comincia con un brusio di sottofondo, apparentemente in un teatro, con voci di spettatori che attendono un'orchestra che accorda i suoi strumenti. Questo preludio introduce la finzione che guida l'album, ovvero che a suonare non siano i Beatles ma la "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", che si introduce al pubblico nel primo brano, title track dell'album. Il concept della banda del sergente Pepe permise ai Beatles di rompere gli schemi di composizione e di immagine in cui erano stati imprigionati dalla loro celebrità di "bravi ragazzi" e che tutti si aspettavano in un nuovo album. Invece, il look dei "Baronetti" lascia posto a lunghe barbe e baffi, capelli ancora più lunghi di prima, vestiti coloratissimi ed eccentrici, espressione di una nuova e più libera cultura.
Ma sono soprattutto i testi più profondi e incisivi ad esprimere i nuovi modi di vedere la cultura, la droga, la religione, come è evidente già nei prime due brani, la title-track e With a Little Help from My Friends, il cui titolo iniziale era Bad Finger Boogie.Lucy in the Sky with Diamonds , diventerà famosa per una presunta allusione all'LSD. Scritta da Lennon nel tentativo di emulare lo stile sognante di Lewis Carroll, sarà una delle canzoni censurate dalla BBC (all'uscita dell'LP saranno quattro). Lennon sostenne in seguito che il titolo del brano (le cui iniziali sono appunto "LSD") fosse ispirato da un disegno di suo figlio Julian, che aveva ritratto la sua compagna di classe (Lucy) nel cielo con dei diamanti. Anche a causa del suo presunto significato allusivo, Lucy divenne in seguito uno dei brani più citati dell'album (tra l'altro dagli stessi Beatles e dai Pink Floyd in A Saucerful of Secrets).
La quarta canzone è Getting Better: il titolo nasce da un modo di dire di Jimmy Nicol, batterista che sostituì Ringo Starr nel 1964.
Fixing a Hole , quinta canzone, fu interpretata come un riferimento all'eroina e quindi censurata.
She's Leaving Home è un inno degli anni sessanta al pari di America di Paul Simon e The Times They Are a-Changin' di Bob Dylan. L'atmosfera e l'armonia melanconica sono tra le più apprezzate dei Beatles, anche per via della particolare efficacia della collaborazione fra McCartney (autore della melodia principale e del testo) e Lennon (seconda voce). Gli arrangiamenti sono di Mike Leander.
Being For the Benefit of Mr. Kite! nacque dal tentativo scherzoso da parte di Lennon di trasformare in canzone un manifesto circense di età vittoriana che gli era capitato di vedere.
Within You Without You, scritta da George Harrison, è il secondo brano di Harrison chiaramente ispirato alla musica indiana, dopo Love you To sull'album Revolver.
La nona canzone When I'm Sixty-Four, garbato esercizio vagamente dixieland di un McCartney ancora ventiquattrenne, ripulito per l'occasione e reso "adulto" da un basso particolarmente curato. Per la canzone McCartney si ispirò al padre – sessantaquattrenne all'epoca dell'uscita del disco – che in gioventù ebbe un complessino specializzato proprio in dixieland. Secondo Lennon, invece, venne scritta dal suo autore all'epoca del loro ingaggio al Cavern Club di Liverpool.
Lovely Rita è l'ennesima dimostrazione della versatilità di McCartney, scritta dopo uno scontro-incontro con una vigilessa. Secondo i sostenitori della leggenda della morte di Paul McCartney, Rita sarebbe l'autostoppista cui Paul diede un passaggio quel fatidico 9 novembre del 1966.
Good Morning Good Morning di Lennon fu uno dei brani dell'album meno apprezzati dalla critica, e lo stesso Lennon in seguito ammise di non amarla; eppure ha un ruolo importante nell'introdurre il gran finale: il sergente Pepper riprende le vesti di gran cerimoniere e si lancia in un'infuocata reprise della title track, accelerata, che lascia poi spazio al brano che molti ritengono il capolavoro dell'album e il punto più alto della collaborazione Lennon-McCartney, ovvero "A Day in the Life", il cui working title era "In the Life Of".... Anche in questo brano molti lessero riferimenti alla droga in frasi che Lennon sostenne in seguito essere solo esercizi di nonsense: in particolare, molto noti sono i versi « I read the news today, oh boy, 4000 holes in Blackburn Lancashire and though the holes were rather small, they had to count them all now they know how many holes it takes to fill the Albert Hall ».
In seguito Lennon ammise che entrò in studio quel giorno con la strofa incompleta. Non sapeva che verbo mettere nella riga finale, e solo poco prima di registrare la parte vocale si decise, consigliato dall'amico Terry Doran, per "to fill" (riempire)
L'album rimane fra i più famosi della storia del rock e uno dei primi concept album della musica pop. Sgt. Pepper occupa la prima posizione nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi pubblicata dalla rivista Rolling Stone. L'album vinse un Grammy Award nel 1968 come miglior album dell'anno.
L’idea di creare un concept album di ricordi adolescenziali dei Beatles nella nativa Liverpool risale alla fine del 1966, quando l’unitarietà prevista era confermata dal fatto che i primi tre motivi incisi dal gruppo per il nuovo 33 giri erano When I’m Sixty-four e le evocative Strawberry Fields Forever e Penny Lane, «una piccola serie di gioielli» come le aveva definite il produttore George Martin. Ma la EMI aveva bisogno di un 45 giri e così le ultime due composizioni vennero sacrificate per un singolo di altissimo livello che tuttavia compromise l’idea originaria.
Nella primavera dell’anno seguente, accantonato l’LP della memoria, i Beatles non vollero rinunciare al progetto di un album unitario e cercarono altre strade. Dopo una vacanza nella West Coast statunitense assieme a Neil Aspinall (futuro amministratore della Apple), Paul McCartney, ispirandosi ai nomi delle rock band di Los Angeles, piuttosto articolati e di contenuto assolutamente fantasioso, decise di scrivere una canzone su un immaginario gruppo di musicisti, una banda di ottoni d’epoca vittoriana chiamata appunto “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, ovvero “la Banda del Club dei Cuori Solitari del Sergente Pepper”. Al termine della composizione, Paul sottopose agli altri Beatles e a Martin la proposta di scrivere e interpretare dei brani musicali come se fossero eseguiti dall’orchestrina del Sergente Pepper, seguendo la nuova moda del concept album resa famosa oltreoceano da Pet Sounds dei Beach Boys e da Freak Out! di Frank Zappa. John Lennon e George Harrison inizialmente non accolsero favorevolmente l’idea; ma opposta fu invece la reazione di Ringo Starr che si offrì di cantare una canzone scritta da McCartney e Lennon, With a Little Help from My Friends, unico suo contributo come voce solista all’album. Lennon insistette affinché tutte le sue canzoni già scritte facessero parte lo stesso dell’LP, e di fronte a una simile resistenza si giunse a un compromesso: la sostanza dell’album sarebbe stata semplicemente la raccolta di canzoni complete fino a quel momento, ma la copertina avrebbe dovuto indicare un’opera unica, una costruzione omogenea. Per questo motivo George Martin si trovò costretto a inventare innovative soluzioni tecniche pur di dare il segno di organicità tematica. Una di queste fu l'espediente di montare i brani senza soluzione di continuità, scelta che John condivise – al contrario di Brian Epstein – motivandola con la esigenza di fornire «uno spettacolo continuo tutto in un’unica sequenza, che è equilibrata come il programma di un concerto».
I brani contenuti hanno comportato 129 giorni e quasi 700 ore di registrazione, effettuata quasi interamente nello studio 2 della Emi, per una spesa di circa 25.000 sterline. Ingegnere del suono, Geoff Emerick assistito da Richard Lush, le macchine di registrazione, una coppia di Studer a 4 tracce J39, primi registratori multitraccia con nastro da 1 pollice, uno dei quali è conservato come pezzo storico nel museo Studer; i microfoni erano Neumann a valvole. Per la prima volta si associa il termine "album" ad un disco in vinile, la doppia copertina faceva in modo che si aprisse come un libro e raffigurava una foto dei quattro musicisti in primo piano.
La copertina di Sgt. Pepper's, realizzata da Jann Haworth e da Peter Blake e vincitrice del premio Grammy per la miglior copertina da album nel 1968, svolge un ruolo centrale nella nuova "prospettiva del mondo" proposta dai Beatles. I quattro artisti mettono insieme i loro personaggi simbolo, fra cui Albert Einstein, Marlon Brando, Karl Marx, Edgar Allan Poe, Sonny Liston, Lenny Bruce e Aleister Crowley. Questa celebre copertina fu in seguito parodiata da altri artisti tra i quali Frank Zappa nel suo We're Only in It for the Money, nonché da società operanti nel settore dell'intrattenimento audiovisivo, quali Warner Bros e Geffen Records. Tra i personaggi messi in lista da Lennon, poi scartati, anche Gesù, Adolf Hitler e Gandhi.
Ovviamente si presentò il problema del copyright. Per questa ragione i capi della EMI – Sir Joseph Lockwood in testa – bocciarono il progetto senz’appello. Ma viste le insistenze dei quattro Beatles, la EMI decise di non ostacolare l’idea, declinando allo stesso tempo qualsiasi responsabilità giudiziaria o finanziaria e comunque ponendo il veto assoluto su Gandhi e Hitler. Tutti i personaggi furono contattati e, nonostante i timori, gli interpellati rilasciarono il loro consenso, dichiarando di essere ben contenti di apparire e di non voler alcun compenso economico. Il solo Leo Gorcey richiese 500 dollari in cambio, e perciò fu estromesso dalla lista. Altra questione si pose per Mae West, che in prima battuta negò l'autorizzazione rifiutandosi di stare in un “Club per cuori solitari”. I Beatles le scrissero personalmente dichiarandosi grandi ammiratori della star americana, e la West si convinse ad accettare.
Anche il retro della copertina ha un suo significato. Per la prima volta un gruppo inseriva infatti nella copertina i testi delle sue canzoni. Inoltre il fatto che dei quattro solo Paul fosse fotografato di spalle fu una delle fantomatiche "prove" della teoria Paul is dead (che Paul fosse cioè morto durante le registrazioni dell'album). Secondo alcuni fan, la persona ripresa di spalle non sarebbe stato Paul ma un sostituto – c’è chi ipotizza che potesse trattarsi di un amico e collaboratore dei Beatles, Mal Evans. Questa teoria viene però contestata, fra gli altri, da Bill Harry, che smentisce senza esitazione affermando che tutte le altre immagini scattate durante lo stesso servizio fotografico dimostrano inequivocabilmente la presenza di Paul McCartney al provino.
L'idea iniziale, inoltre, era quella di includere vari gadget insieme con l'album. Baffi finti, toppe di stoffa come quelle presenti sugli abiti dei Beatles in copertina. Ma i costi previsti per un'iniziativa del genere erano troppo alti, così si decise semplicemente di stampare gli oggetti che si volevano includere (baffi, gradi da sergente, il logo del Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band) su una pagina della copertina, che i fan avrebbero potuto in seguito ritagliare.
Personaggi e oggetti in copertina.
Partendo dalla fila più alta, da destra, sono presenti: Sri Yukteswar (guru), Aleister Crowley (occultista), Mae West (attrice), Lenny Bruce (comico), Karlheinz Stockhausen (compositore d'avanguardia), W.C. Fields (comico), Carl Gustav Jung (psichiatra), Edgar Allan Poe (scrittore), Fred Astaire (ballerino e attore), Richard Merkin (pittore contemporaneo americano), una "Varga Girl" (illustrazione di Alberto Vargas), Huntz Hall (attore), Simon Rodia (creatore delle Watts Towers) e Bob Dylan (musicista). Lo spazio vuoto fra la "Varga Girl" e Hall era originariamente occupato da Leo Gorcey, successivamente eliminato per aver chiesto un compenso in danaro.
In terza fila troviamo: Aubrey Beardsley (illustratore e dandy del XIX secolo), Sir Robert Peel (politico), Aldous Huxley (scrittore), Dylan Thomas (poeta), Terry Southern (scrittore), Dion Di Mucci (cantante), Tony Curtis (attore), Wallace Berman (artista), Tommy Handley (comico), Marilyn Monroe (attrice), William Burroughs (scrittore), Sri Mahavatar Babaji (guru), Stan Laurel (Stanlio) (comico), Richard Lindner (artista), Oliver Hardy (Ollio) (comico), Karl Marx (filosofo politico), Herbert George Wells (scrittore), Sri Paramahansa Yogananda (guru), Sigmund Freud (psicanalista) e il profilo di una persona anonima.
Nella seconda fila: l'ex-Beatle Stuart Sutcliffe, un'altra persona anonima, Max Miller (comico), la Petty Girl (dell’artista George Petty), Marlon Brando (attore), Tom Mix (attore), Oscar Wilde (scrittore), Tyrone Power (attore), Larry Bell (artista), David Livingstone (esploratore), Johnny Weissmuller (attore), Stephen Crane (scrittore), James Dean (attore), Issy Bonn (comico), George Bernard Shaw (scrittore), Horace Clifford Westermann (scultore), Albert Stubbins (calciatore del Liverpool), Sri Lahiri Mahasaya (guru), Lewis Carroll (scrittore), Lawrence d'Arabia.
Infine, in prima fila: la statua di cera di Sonny Liston (pugile), un'altra Petty Girl, le statue di cera di George Harrison e John Lennon, Shirley Temple (attrice), le statue di cera di Ringo Starr e Paul McCartney, Albert Einstein (scienziato), i quattro Beatles, Bobby Breen (cantante), Marlene Dietrich (attrice), un soldato americano, Diana Dors (attrice), Shirley Temple (per la seconda volta). Sopra la testa della Dors in origine si trovava il viso di Gandhi, escluso per volere di Sir Joseph Lockwood, dirigente EMI, preoccupato delle possibili ripercussioni negative sul mercato indiano.
Diversi personaggi che erano stati scelti all’inizio non apparvero nel collage finale. Fra essi, Brigitte Bardot, René Magritte, Alfred Jarry, Friedrich Nietzsche, Gesù Cristo e Adolf Hitler, gli ultimi due depennati per paura di provocare controversie.
Altri oggetti rappresentati sono poi: una bambola di pezza (opera di Jann Haworth), un’altra bambola di pezza (appartenente ad Adam Cooper, figlio del fotografo Michael Cooper) raffigurante Shirley Temple che indossa una maglietta con la scritta "Welcome The Rolling Stones", un candeliere messicano di ceramica noto come Albero della Vita di Metepec, una televisione, due figure in pietra, una statua proveniente dalla casa di John Lennon, un trofeo, una bambola indiana raffigurante la divinità Lakshmi, la pelle di tamburo disegnata da Joe Ephgrave, un hookah (pipa ad acqua), un serpente di velluto, una figura in pietra giapponese, una statuetta di Biancaneve, un apparecchio televisivo portatile, un nano da giardino, un flicorno. Sfuggite al controllo dei dirigenti della EMI, nel clima culturale dell’epoca le frasche alla base del tamburo furono identificate dai fan come piantine di marijuana. Si trattava invece di piante di peperoncino.
I brani:
L'album comincia con un brusio di sottofondo, apparentemente in un teatro, con voci di spettatori che attendono un'orchestra che accorda i suoi strumenti. Questo preludio introduce la finzione che guida l'album, ovvero che a suonare non siano i Beatles ma la "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", che si introduce al pubblico nel primo brano, title track dell'album. Il concept della banda del sergente Pepe permise ai Beatles di rompere gli schemi di composizione e di immagine in cui erano stati imprigionati dalla loro celebrità di "bravi ragazzi" e che tutti si aspettavano in un nuovo album. Invece, il look dei "Baronetti" lascia posto a lunghe barbe e baffi, capelli ancora più lunghi di prima, vestiti coloratissimi ed eccentrici, espressione di una nuova e più libera cultura.
Ma sono soprattutto i testi più profondi e incisivi ad esprimere i nuovi modi di vedere la cultura, la droga, la religione, come è evidente già nei prime due brani, la title-track e With a Little Help from My Friends, il cui titolo iniziale era Bad Finger Boogie.Lucy in the Sky with Diamonds , diventerà famosa per una presunta allusione all'LSD. Scritta da Lennon nel tentativo di emulare lo stile sognante di Lewis Carroll, sarà una delle canzoni censurate dalla BBC (all'uscita dell'LP saranno quattro). Lennon sostenne in seguito che il titolo del brano (le cui iniziali sono appunto "LSD") fosse ispirato da un disegno di suo figlio Julian, che aveva ritratto la sua compagna di classe (Lucy) nel cielo con dei diamanti. Anche a causa del suo presunto significato allusivo, Lucy divenne in seguito uno dei brani più citati dell'album (tra l'altro dagli stessi Beatles e dai Pink Floyd in A Saucerful of Secrets).
La quarta canzone è Getting Better: il titolo nasce da un modo di dire di Jimmy Nicol, batterista che sostituì Ringo Starr nel 1964.
Fixing a Hole , quinta canzone, fu interpretata come un riferimento all'eroina e quindi censurata.
She's Leaving Home è un inno degli anni sessanta al pari di America di Paul Simon e The Times They Are a-Changin' di Bob Dylan. L'atmosfera e l'armonia melanconica sono tra le più apprezzate dei Beatles, anche per via della particolare efficacia della collaborazione fra McCartney (autore della melodia principale e del testo) e Lennon (seconda voce). Gli arrangiamenti sono di Mike Leander.
Being For the Benefit of Mr. Kite! nacque dal tentativo scherzoso da parte di Lennon di trasformare in canzone un manifesto circense di età vittoriana che gli era capitato di vedere.
Within You Without You, scritta da George Harrison, è il secondo brano di Harrison chiaramente ispirato alla musica indiana, dopo Love you To sull'album Revolver.
La nona canzone When I'm Sixty-Four, garbato esercizio vagamente dixieland di un McCartney ancora ventiquattrenne, ripulito per l'occasione e reso "adulto" da un basso particolarmente curato. Per la canzone McCartney si ispirò al padre – sessantaquattrenne all'epoca dell'uscita del disco – che in gioventù ebbe un complessino specializzato proprio in dixieland. Secondo Lennon, invece, venne scritta dal suo autore all'epoca del loro ingaggio al Cavern Club di Liverpool.
Lovely Rita è l'ennesima dimostrazione della versatilità di McCartney, scritta dopo uno scontro-incontro con una vigilessa. Secondo i sostenitori della leggenda della morte di Paul McCartney, Rita sarebbe l'autostoppista cui Paul diede un passaggio quel fatidico 9 novembre del 1966.
Good Morning Good Morning di Lennon fu uno dei brani dell'album meno apprezzati dalla critica, e lo stesso Lennon in seguito ammise di non amarla; eppure ha un ruolo importante nell'introdurre il gran finale: il sergente Pepper riprende le vesti di gran cerimoniere e si lancia in un'infuocata reprise della title track, accelerata, che lascia poi spazio al brano che molti ritengono il capolavoro dell'album e il punto più alto della collaborazione Lennon-McCartney, ovvero "A Day in the Life", il cui working title era "In the Life Of".... Anche in questo brano molti lessero riferimenti alla droga in frasi che Lennon sostenne in seguito essere solo esercizi di nonsense: in particolare, molto noti sono i versi « I read the news today, oh boy, 4000 holes in Blackburn Lancashire and though the holes were rather small, they had to count them all now they know how many holes it takes to fill the Albert Hall ».
In seguito Lennon ammise che entrò in studio quel giorno con la strofa incompleta. Non sapeva che verbo mettere nella riga finale, e solo poco prima di registrare la parte vocale si decise, consigliato dall'amico Terry Doran, per "to fill" (riempire)
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