Emanuele Angeletti sarà Paul McCartney nel musical "Let it be"

 
Del musical "Let it be" vi avevo parlato un pò di tempo fa e mai avrei pensato che ad interpretare Paul sarebbe stato un italiano e per giunta un mio carissimo amico. 



Emanuele Angeletti, 37 anni membro degli Apple Pies, tribute band dei Beatles, fondata da Luca Biagini (batteria) nello scorso decennio. Fanno parte del gruppo anche Renato Mordenti (John Lennon) e Roberto Angelelli (George Harrison). Angeletti "Ema Paul" suona basso, chitarra e piano e nel gruppo è McCartney. Nei mesi scorsi ha sostenuto un provino per «Let it be», il musical in programma a Londra dal 14 settembre al 19 gennaio 2013 ed è stato scelto! Gli Apple Pies nel 2010 hanno preso parte alla colonna sonora del film di Brizzi «Femmine contro maschi» e ora, dopo un periodo di pausa sono tornati col nome di Beetle Pies. 

Ecco l'intervista ad Emanuele per il sito Leggo.it:

Sir Emanuele Angeletti, il gioco si fa serio, si vestirà da Paul McCartney nel musical sui Beatles di Londra.
«E mi sembra ancora così incredibile».
Cioè?
«Siamo partiti per Londra per scherzo...»
Spieghi questo «siamo».
«Siamo nel senso che non sono andato da solo, ma con altri due del mio gruppo, gli Apple Pies, Roby e Luca. Siamo andati all’ultima delle quattro session dei provini, in verità non ci credevamo molto. Abbiamo fatto quello che ci chiedevano e a me è stato detto di aspettare un’oretta»
E che cosa vi hanno chiesto?
«Mi hanno fatto suonare pezzi al piano, al basso e alcuni acustici come Yesterday e Blackbird in cui ho suonato la chitarra da solo».
Poi?
«Ho aspettato come mi avevano detto. Ancora non capivo bene. Finché mi hanno fatto salire sul palco con alcuni ragazzi che avevano sostenuto il provino per il ruolo di John Lennon. È andata bene, ma non credevo che potessero scegliere un italiano».
Beh, in effetti, è sorprendente.
«Pensavo che avrebbero avuto da ridire sulla nostra pronuncia. C’erano ragazzi da ogni parte del mondo e gli italiani non sono molto apprezzati per come parlano l’inglese. Ma devo dire che la maggior parte degli altri candidati veniva per interpretare Lennon, il rapporto aspiranti Lennon e aspiranti McCartney era venti a uno. Però, non ci speravo lo stve proveremo intensamente. L’organizzazione è seria, i selezionatori sono molto rigidi. Ci faranno ambientare con i ragazzi che già lavorano nel musical e che dovremo sostituire quando tutto si trasferirà a Londra. Ogni beatle avrà due interpreti, perché si lavorerà tutti i giorni dal vivo e può sempre capitare un problema».
Che cosa l’ha colpita suonando con i ragazzi che interpretavano Lennon?
«La professionalità, l’abilità nel trovare tutte le sfumature della voce, passando dalle interpretazioni rock tipo Twist and Shout alle ballate sussurrate come Julia. E, naturalmente, tutti dovevano suonare chitarra, piano e basso. Bravissimi davvero».
Lei non scherza...
«Diciamo che ho esperienza. Ho cominciato a 17 anni, da venti ormai suono questa musica. Mi ha aiutato mio padre, Aldo, mi ha fatto conoscere i Beatles e io, che avevo studiato il piano, ho cominciato a muovere le mani sul basso per imitare McCartney. Poi un giorno andai a un concerto degli Apple Pies e Luca, il membro fondatore, mi disse che avevano problemi con il loro bassista. Da allora suonare i Beatles è diventata una professione».
Quali pezzi preferisce dei Beatles?
«Mi diverto quando facciamo Helter Skelter perché solitamente chiude i nostri concerti, quindi l’adrenalina è a mille, ma la mia preferita è The long and winding road»
Non è limitativo suonare cover?
«A me piace. E piace essere fedele all’originale. Comunque, visto che io scrivo canzoni, che anche altri due della band, Renato e Roby, hanno questa passione, quando s’è presentata l’occasione abbiamo cominciato a provare anche una strada personale. Siamo stati contattati per la colonna sonora di Femmine contro maschi, un film di Fausto Brizzi. Da allora abbiamo collaborato con Stefano Verder, il chitarrista de Le Vibrazioni e stiamo lavorando su altri pezzi. Ma non abbiamo abbandonato i Beatles, continuiamo a esibirci come tribute band sotto il nome di Beetle Pies».
Quello dei Beetle Pies è quasi uno spettacolo teatrale.
«Sì, andiamo oltre l’esecuzione dei brani. Abbiamo abiti per interpretare i vari periodi dei Beatles, più tanti strumenti e amplificatori per essere fedeli in ogni particolare. Ci aiutano due roadie e un manager. Facciamo mediamente 50-60 serate ogni anno, soprattutto d’estate, quindi poche vacanze, ma ne vale la pena, perché ci piace e alla fine non ci pesa».
Ha mai conosciuto McCartney?
«No, l’ho visto, ma non ho avuto contatti».
Ma sarà in platea al musical.
«Nemmeno voglio pensarci. Dovesse venire, spero si presenti dopo lo spettacolo, altrimenti chi suona?» 
Una scelta azzeccatissima! In bocca al lupo Emanuele!

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